di
Andrea De Felice e Francesco Rotolo
III° F della SMS "Viterbo - De Bellis " di Castellana Grotte
Noi ragazzi del corso F della scuola media “Viterbo – De Bellis” stiamo scoprendo l’arte di collezionare francobolli, un’arte appassionante come nessun’altra. Non è solo un gioco, un hobby. Si tratta di una vera e propria materia di studio, divertente e interessante.
Da qualche mese abbiamo cominciato a raccogliere francobolli, staccandoli dalle buste o dalle cartoline che riceviamo. E’ diventata una mania: non c’è una lettera che passi inosservata!
In seguito selezioneremo i francobolli raccolti in base a un tema collegato alle materie scolastiche.
Vari sono, infatti, gli argomenti di cui essi ci parlano: storia, arte, geografia, ma anche cinema, sport, natura, fumetti.
A conclusione del lavoro, presenteremo la nostra collezione a una mostra filatelica che si terrà presso il Palazzo Municipale di Castellana Grotte.
…..intanto manipoliamo, osserviamo, “leggiamo” francobolli e ne traduciamo il contenuto in vari linguaggi. Insomma, il francobollo è salito in cattedra e ci sta rendendo piacevole l’apprendimento! In tutto ciò, però, non è solo. Lo affiancano i nostri docenti e il Dott. Michele Di Masi, Presidente del Circolo Filatelico di Castellana Grotte, che afferma: “Con i loro annulli storici e disegni i francobolli non fanno altro che divulgare cultura; fungono da pagine di storia, facili da comprendere….”
Ma cos’è un francobollo? Quando si parla di francobolli si pensa a pezzetti di carta multicolori che si incollano sulle buste e sulle cartoline. Dietro quel pezzetto di carta c’è una lunga e avventurosa storia, quella della posta. Una storia che risale a sei o sette secoli fa quando i corrieri, spostandosi su cavalli, portavano le lettere da una città all’altra. A quei tempi “la posta” era il luogo dove i messalli (cavalieri che trasportavano le lettere), dopo lunghi percorsi, cambiavano i cavalli stanchi con altri freschi. Non mancavano i disservizi: la partenza della corrispondenza era incerta, la consegna imprevedibile, le tariffe di trasporto potevano essere molto costose. Spettava al destinatario pagare il costo del trasporto poiché il mittente, pagando anticipatamente, correva il rischio di perdere lettera e quattrini. Anche il postino correva dei rischi: dopo aver superato le insidie dei briganti e tanti altri pericoli, giunto a destinazione, poteva imbattersi nel rifiuto, da parte del destinatario, di ritirare la lettera e pagarne la tassa. Inoltre doveva fare i conti con la malizia dei mittenti che celavano segnali segreti, precedentemente convenuti, nell’indirizzo; il destinatario guardava la lettera, capiva e …. la rifiutava.
Fu proprio uno di questi episodi a spingere Sir Rowland Hill a creare il primo francobollo della storia: il Penny Black. Esso nacque nel 1840 in Inghilterra, era nero, raffigurava la Regina Vittoria e permetteva il pagamento anticipato del costo di trasporto delle lettere in modo semplice e veloce con una tariffa unica a buon mercato. Il successo del Penny Black oltrepassò la Manica; nacquero così francobolli in tutti gli Stati europei e nacque anche qualcosa mai pensata fino ad allora: la filatelia!