di
Saverio Bocelli
( La tribuna del collezionista - marzo 1978 )
Dal gioco alla didattica: LA LINGUA (2°)
Dopo aver preso in considerazione le possibilità di abbinare i francobolli ai primi processi di apprendimento della scrittura esamineremo ora gli usi del materiale filatelico per l'approfondimento e l'ampliamento delle capacità espressive in campo linguistico.
Per migliorare le capacità espressive dei bambini è necessario ampliare le loro conoscenze. E ben difficile infatti che essi riescano a scrivere molto su argomenti che conoscono poco o in maniera superficiale. E d'altra parte se spieghiamo un argomento e subito dopo invitiamo gli alunni a fare una breve relazione rischiamo di leggere le idee precedentemente esposte dall'insegnante o scaturire dalla discussione di gruppo. Abbiamo cioè composizioni piatte senza spontaneità espressiva. Se invece desideriamo che ogni alunno riesca ad esprimersi liberamente, con parole ed idee proprie, occorre stimolare le sue capacità di riflessione affinchè riesca a rielaborare le conoscenze già acquisite in precedenti esperienze e a tradurle in pensieri scritti. Per facilitare questo processo sono molto utili delle schede-stimolo che presentino all'alunno alcune immagini legate all'argomento sul quale deve scrivere.
Come vediamo nella figura l'abbiamo cercato di illustrare con i francobolli tutti i processi di lavorazione del frumento. Si tratta di una scheda che non offre delle frasi già fatte ma che presenta delle immagini significative capaci di stimolare la fantasia del bambino e di offrire un filo conduttore utile a proseguire la sua trattazione.
Affinchè le descrizioni di quanto offrono le immagini possano essere molto ricche ed originali occorre che l'alunno abbia una discreta padronanza del vocabolario, perciò sono necessari esercizi di nomenclatura. Molto spesso a scuola tali esercizi vengono fatti eseguire in maniera astratta con grande imbarazzo di coloro che hanno conoscenze limitate, per cui ritengo migliore l'abitudine di presentare all'alunno delle immagini invitandolo a scrivere il nome di ciò che vede. Tali immagini possono essere benissimo ricavate anche da un francobollo (Vedi la foto n° 2).
Un esercizio interessante, che può essere fatto anche in gruppo, può prendere l'avvio dalle frasi
sintetiche che troviamo nelle targhette postali. Dopo averle presentate leggendole, invitiamo i ragazzi a fare le loro riflessioni e ad esprimere un pensiero che si ricolleghi ad esse. Scriviamo i vari pensieri alla lavagna o su un pezzo di carta cercando di coordinare queste idee. Al termine possiamo riscrivere il periodo completo così come risulta dopo tutte le aggiunte. Nel caso volessimo fare un esercizio di autodettatura possiamo dettare le frasi in modo che tutti gli alunni possano trascriverle nel quaderno.
Nella figura 3 vediamo come partendo da una targhetta postale è stato fatto un esercizio di nomenclatura e successivamente anche un lavoro di ampliamento della frase.
Se abbiamo intenzione di fare degli autodettati è opportuno preparare varie targhette che si riferiscano allo stesso argomento in modo da avere varie possibilità di sviluppare la descrizione. Perciò se vogliamo parlare di educazione stradale possiamo prendere alcune di queste targhette: « I segnali che salvano la vita »; « Non gareggiare in velocità »; « Prudenza nell'abitato »; « Segnalate il cambio di corsia »; « Attraversare rapidamente »; « Manifestate le vostre intenzioni »; « Più velocità più pericolo »; « Guarda prima di sorpassare » e molti altri.
Con questa ultima esercitazione possiamo tentare un discorso grammaticale facendo notare al ragazzi gli enunciati minimi ai quali aggiungeremo via via le espansioni.
Certamente questi esercizi non costituiscono il toccasana per il miglioramento dell'espressione scritta, però riteniamo che possano offrire un valido contributo al superamento di molte difficoltà linguistiche.