di

Gastone Rizzo

Sono maestro e insegno a ragazzi di campagna, in un ambiente difficile. Ho trovato una buona alleata, pensate un po'..., nella Filatelia, facendone una materia sussidiaria e integrativa di tutti gli insegnamenti scolastici.

Il mio lavoro, esperimentato già da anni, è molto semplice e perciò alla portata di tutti, anche di coloro che dei francobolli non «gustano che il sapore della colla ».

Fin dal principio dell'anno scolastico invito i miei alunni (quest'anno  insegno in una terza mista) a portare a scuola il più possibile francobolli usati o nuovi che possono trovare a casa. Tutti vengono portando francobolli: sono tanti o pochi, ritagliati da cartoline e lettere, ricevuti da parenti o amici, che attaccheranno su un apposito quadernino. Messo un po' d'entusiasmo per questo nuovo lavoro (ciò è facile nei ragazzi per la loro innata esigenza di raccogliere. Infatti, chi dì voi non ha osservato bambine tenere, fra le pagine di libri e quaderni,  carte colorate di caramelle od altro e i ragazzi fare delle proprie tasche piccoli depositi di cose svariate? Presentato sotto l'aspetto di gioco e di svago, vedrete in poco tempo tutta la scolaresca appassionarsi e vivere intorno a quel quadernino di francobolli. Questi saranno, dapprima, qualche decina soltanto, messi giù alla rinfusa, senza troppo ordine e precisione... filatelica. Però, al primo quadernino ne seguirà indubbiamente un altro e forse un altro ancora, rifatti in modo migliore, in cui si potranno vedere i progressi ottenuti. La gara si accende facilmente e la promessa di un premio in francobolli per coloro che meglio si distingueranno farà sì che il giorno dopo quasi tutti vorranno essere interrogati (possono essere interrogazioni sul verbi, tabelline, poesie ecc.) ed avere il premio ambito.               

Secondo i vigenti programmi ministeriali, ho scritto per i miei ragazzi di terza, quarta e quinta, alcuni volumetti di storia e geografia interamente illustrati da numerosi francobolli.

I miei ragazzi imparano assai più e senza tanto sforzo, la mia storia e geografia filatelica che non quella scritta sui sussidiari!  E perché questo? E' il solito rettangolino variopinto che fa il prodigio, è il solito pezzettino di carta dentellato che li induce ad imparare date e fatti, personaggi e luoghi che difficilmente imparerebbero. (I francobolli avuti in premio li attaccano nel quadernino di storia e geografia  da me dettata, nello spazio lasciato appositamente libero per illustrare il capitolo inerente.

Lo sfruttamento della passione filatelica come integrazione e sussidio dell'insegnamento non si ferma solo alla storia e alla geografia ma può applicarsi alle scienze (vari sono i francobolli di carattere scientifico) e alla geometria. 

Un cenno particolare ora per il « disegno »: la materia d'abbellimento della loro raccoltina. Infatti ogni francobollo, attaccato con ordine e simmetria, è da loro racchiuso da vari ornati di forme e colori diversi. (Nelle classi superiori bene riesce l'ingrandimento del francobollo).

Quest'anno poi. nella mia terza mista, sto svolgendo un corso di disegno su fogli quadrettati (com'è in programma), integrante le lezioni di storia e geografia ed anche di scienze. Sono disegni schematici tratti da francobolli che i miei alunni eseguono e colorano (man mano svolgo le materie che illustrano) con impegno e bravura e ciò perchè oltre al voto, c'è posto anche per il francobollo nel loro album.

Il valore pedagogico della filatelia nella scuola? Incomincio col dire com'essa possa portare all'attivismo, cardine primo questo della scuola moderna. Non è attivismo la ricerca dei francobolli, il continuo lavoro di sistemazione, di descrizione (infatti i miei alunni devono anche descrivere ciò che i1 francobollo rappresenta) e abbellimento con disegni e ornati?

Che dire dell'interesse per ciò che contengono, per il numero posseduto di francobolli e per gli scambi che, da intenditori, effettuano tra loro del doppioni?

La scuola... filatelica è fonte di vita, di collaborazione e di disciplina.

Potrei continuare, dire altre cose sul valore didattico-pedagogico della filatelia, sull'interessamento e incitamento avuto ovunque e  a conferma di ciò, riportare per esteso la relazione finale dello scorso anno scolastico della Direttrice del mio Circolo. Questa infatti, dopo aver detto sul programma svolto e assimilato bene dal miei alunni, sulla lettura espressiva, sullo scrivere corretto e spontaneo e sulla sicurezza in aritmetica e geometria, aggiunge che « geniale è stato l'insegnamento della storia e in parte della geografia mediante una vasta raccolta  di francobolli nazionali ed esteri ».

E' certo che questa vasta raccolta non si riduce ad una fredda arida incollatura di pezzi di carta in un quadernino, bensì ad un centro di interesse e attività.  Ciò è stato bene capito da alcune autorità scolastiche straniere (fra cui quelle belghe), facendo della filatelia materia di cultura generale presso tutte le scuole medie di quelle nazioni. 

Forse in Italia un simile provvedimento avrebbe fatto sorridere eppure basterebbe così poco per capirne l'importanza...