di Maria Domenica TALENTI
Presidente del C.F.N. Neapolis di Polignano a Mare
L'otto febbraio 1999 veniva siglato un protocollo d'intesa tra il Ministero della Pubblica Istruzione - Ispettorato di educazionfisica - Coordinamento delle attività per gli studenti e la Federazione tra le Società Filateliche Italiane.
In premessa il Ministero prende atto che nella scuola delle "autonomie" tutto ciò che vi si svolge, sulla base di progetti educativi-curricolari, chiunque ne sia l'attore, debba considerarsi attività scolastica". La Federazione dichiara che "nei suoi scopi statutari persegue il fine di coinvolgere le giovani generazioni con progetti e programmi a forte contenuto educativo e intende collaborare con le scuole per promuovere una più diffusa conoscenza della filatelia e degli orizzonti ricreativi ,formativi e culturali da essa offerti."
Dopo i riferimenti al documento ufficiale che legittima la presenza della filatelia nella scuola si propongono alcune riflessioni di natura psicologica e metodologico -didattica, che individuano nelle fasi dello sviluppo intellettivo dell'individuo alcune procedure tipiche dell'attività collezionistica; in tali comportamenti si intravede la valenza della pratica filatelica nella scuola, sin dai primi livelli, e la possibilità che entri a pieno titolo tra le attività scolastiche.
Secondo la psicologia genetica di Jean Piaget il bambino spontaneamente raccoglie e conserva piccole cose del mondo che lo circonda: bottoni, conchiglie, pupazzetti, bambole, automobili, trenini, figurine, ecc.. Queste prime esperienze rispondenti ad un suo bisogno, favoriscono e sostengono il suo sviluppo intellettivo.
In linea con questi comportamenti la scuola primaria propone ed utilizza ampiamente la "classificazione" e la "seriazione". La classificazione consiste nel costruire delle "classi" raggruppando gli elementi che hanno delle caratteristiche comuni, con operazioni di inclusione ed esclusione, con una o due qualità in comune, ma tenendo conto anche delle differenze quantitative.
Queste operazioni, all'apparenza impegnative, sono normali nella raccolta e classificazione dei francobolli in base alle loro caratteristiche tecniche, grafiche o postali(filatelia tradizionale) o al loro contenuto (filatelia tematica).
Più tardi, nel periodo dell'adolescenza e della maturità, la scelta dell'oggetto del desiderio può corrispondere a motivi legati alla progressiva espansione della personalità. Nei casi in cui si attua un atteggiamento collezionistico continuo, lo stimolo per un interesse specifico tiene la mente occupata dinamicamente; per questo vitale impegno dell'intelletto il collezionismo si colloca tra le attività dilettevoli poiché distraendo da preoccupazioni allontana stati di amarezza e depressione.
In questo passatempo viene messo in atto un alto grado di "interesse", termine che in psicologia è stato definito l'equivalente emotivo di un "bisogno", capace di fornire un obiettivo ed una direzione alle nostre attività. L'approccio iniziale alla filatelia, con la ricerca ed il recupero del francobollo usato, colloca questo hobby alla portata di tutti e lontano dalle continue induzioni consumistiche di cui siamo spesso vittime; il metodo della ricerca e della conservazione contrasta i comportamenti "usa e getta" quotidianamente vissuti; riferendoci ai giovani ,proprio loro, spesso più o meno inconsapevolmente, ricercano solidi agganci con la realtà e durevoli esperienze umane.
Il francobollo usato non assume valore solo per il ritrovamento in sé, ma in quanto parte indispensabile del programma ben preciso della realizzazione di una raccolta o "tematica". La ricerca favorisce contatti umani amichevoli, improntati allo scambio di informazioni e "doppioni", in gergo francobolli in sovrappiù da scambiare con altri che mancano alla propria collezione. Lo sviluppo di "tematiche" filateliche consente di attivare quell'autonomo desiderio di conoscenza ed approfondimento di argomenti più congeniali a se stessi per la quale ogni mente può estrinsecare il più alto livello di potenzialità.
Nella scuola la realizzazione di collezioni di "filatelia tematica" consente di attuare sia approfondimenti delle discipline curricolari, sia gli obiettivi trasversali relativi alle "educazioni", previste dai vigenti programmi scolastici, permettendo l'affinamento e perfezionamento di competenze ed abilità quali : l'uso dei linguaggi specifici, la lettura finalizzata, la pratica della ricerca personale come comportamento costante, l'esercizio della lettura d'immagine, sintesi di contenuti culturali,sociali , storici, il trasferimento di competenze specifiche disciplinari in un progetto unitario, l'assunzione di un progetto comune per contribuirvi con l'apporto di abilità personali.
La filatelia, attraverso l'analisi dei contenuti proposti dai francobolli "commemorativi", consente quegli approfondimenti, ampliamenti e miglioramenti dell'offerta formativa, che costituiscono gli obiettivi dei progetti proposti dai docenti. Ogni scuola di ogni ordine e grado può cimentarsi con progetti di filatelia, nella certezza di positivi ritorni, poiché gli studenti si dimostrano sempre entusiasti di parteciparvi.
Obiettivo primo ed ultimo è quello di propone un hobby dinamicamente costruttivo, in alternativa ai passatempi fruiti dai giovani per semplice omologazione.
Parlando di filatelia e scuola non si evidenzia volutamente l'aspetto della integrazione e/o recupero di situazioni scolastiche disagiate o svantaggiate, poiché il denominatore comune è l'interesse e la filatelia è una metodologia vincente, una palestra mentale, un'avventura coinvolgente.