di
Saverio Bocelli
(La tribuna del collezionista - maggio 1986 )
Le difficoltà economiche che ci angustiano fanno assottigliare sempre più il budget che la massa dei collezionisti può riservare all'acquisto dei francobolli e delle novità in particolare.
I servizi filatelici di molti stati incontrano ogni giorno maggiori difficoltà a vendere il loro prodotto e fanno ricorso ad un'incalzante campagna pubblicitaria che presenta il francobollo come il «modo migliore per accedere alla cultura» o come «passatempo appassionante».
Molti dei dirigenti di questi organismi hanno anche compreso che, per avere dei collezionisti adulti, si deve cominciare a divulgare la filatelia fra i giovani.
Nella prima infanzia l'interesse per le collezioni in genere è un fenomeno spontaneo. Riuscire, in questo periodo, a canalizzare gli interessi collezionistici insegnando ai giovani ad utilizzare il francobollo in modo costruttivo significa assicurare il futuro della filatelia.
Gli slogans pubblicitari che inneggiano al francobollo come strumento di cultura non sono pura retorica. Fra tutte le forme di collezionismo (figurine, adesivi, cartoline...) quella dei francobolli è certamente fra le più istruttive ma è anche la più complessa. È per questo che si rende necessario un valido lavoro educativo e di supporto.
In alcuni miei articoli a carattere didattico pubblicati su questa rivista fra il 1977 ed il 1978 suggerivo un coinvolgimento della scuola in quest'opera. Scrivendo della «Giornata del Francobollo» ripresi l'argomento, sempre su questa rivista, nel novembre del 1981, nel marzo del 1982 e nel marzo del 1984. In quest'ultimo numero, in un articolo intitolato «Verso una nuova giornata?» avevo scritto fra l'altro: «...Agli insegnanti si potrebbero richiedere anche suggerimenti per la realizzazione di francobolli da utilizzare nell'azione didattica...», Naturalmente questo discorso, che sicuramente avrà fatto ridere molti soloni della filatelia, va visto in un contesto ampio di una filatelia orientata verso una determinata fascia di consumatori.
Il fatto è che, mentre la nostra Consulta vara programmi comprendenti commemorazioni ripetitive (vedi per quest'anno i due valori per l'Alitalia e quello per i Bersaglieri già commemorati rispettivamente nel 1971 con 3 valori e nel 1974, i secondi, con due), in Francia escono, già da tempo, francobolli che, per la loro presentazione, fanno capire di essere stati creati per un pubblico nuovo, quello della scuola.
In questi valori che proponiamo nelle illustrazioni, oltre al soggetto principale, sono raffigurati molti particolari. Per le piante: le foglie, i fiorì, i frutti ed i semi. Per gli uccelli: particolari delle zampe, la posizione in volo ed il particolare della testa.
Su questo filone sono da tempo inserite anche le poste del Principato di Monaco che ogni anno emettono un foglietto contenente quattro valori che presentano una pianta nel suo sviluppo stagionale.
I francobolli seno «opere d'arte» e «fanno cultura» ma se vogliono diffondere questi valori devono essere anche leggibili. Se poi vogliamo coinvolgere le masse la leggibilità deve tenere di conto dei livelli di età e di cultura dei fruitori.
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