390445IT © .educaphil. Copyright 2004
4° Centenario della nascita di
Galileo Galilei
Galileo Galilei fu probabilmente il più grande fisico ed
astronomo del Rinascimento italiano e la sua
applicazione del metodo sperimentale nella ricerca
scientifica è da tutti considerato all’origine della scienza
moderna. Al genio di Galileo sono riferibili alcune grandi
scoperte astronomiche e alla sua penna sono
dovuti numerosi testi fondamentali di matematica, d’astronomia,
di dinamica, di statica e del calcolo del
tempo, del moto dei gravi e di alcune altre branche della
fisica.
Nacque a Pisa nel 1564 dove visse per qualche anno e si
formò. Ancora giovane, nel 1589, iniziò ad
insegnare matematica all’Università cittadina ove
condusse i primi esperimenti sulla caduta dei gravi e scoprì
la legge dell’isocronia delle piccole oscillazioni del
pendolo. Nel 1592 il Doge Veneziano P.Cicogna gli offrì
la cattedra di matematica all’Università di Padova, ove
Galialeo si trasferì e dove strinse importanti amicizie
che lo indussero a scrivere il primo dei suoi più
importanti libri, il “Trattato sulla Sfera”, col quale dimostrò
il suo grande interesse al sistema solare che fu la
premessa per il suo destino successivo. Nel 1609 si
interessò al canocchiale, inventato l’anno prima dal
fiammingo H. Lippershey, lo modificò e lo impiegò per
la prima volta a fini scientifici nell’esplorazione
dello spazio cosmico. Nel 1610 scoprì le montuosità della
luna, la natura stellare della Via Lattea e 4 satelliti di
Giove, le fasi di Venere, gli anelli di Saturno e le
macchie solari e comunicò queste sue scoperte sul “Nuncius
sidereus”. Grazie alla fama di astronomo fu
richiamato a Pisa dal granduca Cosimo II e riprese ad
insegnare in quella università ma ancora grazie alle sue
scoperte astronomiche, divenne sostenitore delle idee
copernicane e della teoria eliocentrica, allora
contrapposta a quella geocentrica sostenuta soprattutto
dal mondo cattolico e dalla Santa Sede in Roma. Le
aspre discussione sostenute su questa materia, l’insegnamento
pubblico e la pubblicazione del suo libro
“Dialogo sui massimi sistemi” nel 1632, lo costrinsero
ad andare a Roma ove era stato chiamato per esser
processato per eresia. Di età avanzata e malfermo di
salute sconfessò le sue stesse idee, si riconobbe
colpevole e fu condannato al confine. Si ritirò quindi ad
Arcetri, nei pressi di Firenze, dove coadiuvato dagli
allievi, ma sempre sorvegliato dall’inquisizione,
continuò i suoi studi e dove scrisse forse la sua opera
scientifica più matura, da tutti considerata il suo
capolavoro, “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno
a due nuove scienze” relative alla statica e alla
dinamica, libro che, nascosto e trafugato, fu stampato a Leida
nel 1638. Malato e ancora perseguitato per le sue teorie,
morì nella sua villa in Arcetri nel 1642. Oltre ai
famosi libri e trattati citati, scrisse anche “Il
Saggiatore” (1623) e un immenso “Epistolario” che ancora oggi
è oggetto di interesse e di studio. Il difficile rapporto
tra
Galileo e la Chiesa cattolica di Roma, che ingiustamente
indusse il grande astronomo a sconfessare le proprie idee
malgrado la sua convinzione dell’esattezza della teoria
eliocentrica, ha avuto un seguito nel secolo appena
trascorso :
la chiesa cattolica combattuta e imbarazzata sulla
questione
galileiana, avendo riconosciuto tardivamente anch’essa
la
teoria eliocentrica e pensando di aver giudicato e
perseguitato
ingiustamente Galialeo Galilei, in un nuovo processo
postumo
voluto da Papa Giovanni Paolo II, lo ha riabilitato ed ha
chiesto scusa alla scienza e all’umanità, rendendo un
tardiva
ma necessaria giustizia al genio di Galileo.
Galileo davanti il Tribunale
dall’Inquisizione
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4° Centenario della nascita di
Galileo Galilei
Galileo Galilei fu probabilmente il più grande fisico ed
astronomo del Rinascimento italiano e la sua
applicazione del metodo sperimentale nella ricerca
scientifica è da tutti considerato all’origine della scienza
moderna. Al genio di Galileo sono riferibili alcune grandi
scoperte astronomiche e alla sua penna sono
dovuti numerosi testi fondamentali di matematica, d’astronomia,
di dinamica, di statica e del calcolo del
tempo, del moto dei gravi e di alcune altre branche della
fisica.
Nacque a Pisa nel 1564 dove visse per qualche anno e si
formò. Ancora giovane, nel 1589, iniziò ad
insegnare matematica all’Università cittadina ove
condusse i primi esperimenti sulla caduta dei gravi e scoprì
la legge dell’isocronia delle piccole oscillazioni del
pendolo. Nel 1592 il Doge Veneziano P.Cicogna gli offrì
la cattedra di matematica all’Università di Padova, ove
Galileo si trasferì e dove strinse importanti amicizie
che lo indussero a scrivere il primo dei suoi più
importanti libri, il “Trattato sulla Sfera”, col quale dimostrò
il suo grande interesse al sistema solare che fu la premessa
per il suo destino successivo. Nel 1609 si
interessò al canocchiale, inventato l’anno prima dal
fiammingo H. Lippershey, lo modificò e lo impiegò per
la prima volta a fini scientifici nell’esplorazione dello
spazio cosmico. Nel 1610 scoprì le montuosità della
luna, la natura stellare della Via Lattea e 4 satelliti di
Giove, le fasi di Venere, gli anelli di Saturno e le
macchie solari e comunicò queste sue scoperte sul “Nuncius
sidereus”. Grazie alla fama di astronomo fu
richiamato a Pisa dal granduca Cosimo II e riprese ad
insegnare in quella università ma ancora grazie alle sue
scoperte astronomiche, divenne sostenitore delle idee
copernicane e della teoria eliocentrica, allora
contrapposta a quella geocentrica sostenuta soprattutto dal
mondo cattolico e dalla Santa Sede in Roma. Le
aspre discussione sostenute su questa materia, l’insegnamento
pubblico e la pubblicazione del suo libro
“Dialogo sui massimi sistemi” nel 1632, lo costrinsero
ad andare a Roma ove era stato chiamato per esser
processato per eresia. Di età avanzata e malfermo di salute
sconfessò le sue stesse idee, si riconobbe
colpevole e fu condannato al confine. Si ritirò quindi ad
Arcetri, nei pressi di Firenze, dove coadiuvato dagli
allievi, ma sempre sorvegliato dall’inquisizione,
continuò i suoi studi e dove scrisse forse la sua opera
scientifica più matura, da tutti considerata il suo
capolavoro, “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno
a due nuove scienze” relative alla statica e alla
dinamica, libro che, nascosto e trafugato, fu stampato a Leida
nel 1638. Malato e ancora perseguitato per le sue teorie,
morì nella sua villa in Arcetri nel 1642. Oltre ai
famosi libri e trattati citati, scrisse anche “Il
Saggiatore” (1623) e un immenso “Epistolario” che ancora oggi
è oggetto di interesse e di studio. Il difficile rapporto
tra
Galileo e la Chiesa cattolica di Roma, che ingiustamente
indusse il grande astronomo a sconfessare le proprie idee
malgrado la sua convinzione dell’esattezza della teoria
eliocentrica, ha avuto un seguito nel secolo appena
trascorso :
la chiesa cattolica combattuta e imbarazzata sulla questione
galileiana, avendo riconosciuto tardivamente anch’essa la
teoria eliocentrica e pensando di aver giudicato e
perseguitato
ingiustamente Galialeo Galilei, in un nuovo processo postumo
voluto da Papa Giovanni Paolo II, lo ha riabilitato ed ha
chiesto scusa alla scienza e all’umanità, rendendo un
tardiva
ma necessaria giustizia al genio di Galileo.
Galileo davanti il Tribunale
dall’Inquisizione