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Francobolli a prezzo ridotto

Alcuni francobolli ordinari definitivi negli anni tra il 1877 ed il 1889 subirono una riduzione del costo d'acquisto effettuata con l'autorizzazione delle poste sostituendo il valore con un altro impresso con perforazione (come per i francobolli perforati). Questi esemplari erano acquistati e poi rivenduti da associazioni di mutilati e reduci di guerra senza lavoro e sussistenza su par­ticolari buste sulle quali erano stampati tasselli pubblicitari di aziende private, cedute a privati a prezzo ridotto rispetto all'affrancatura necessaria ad inoltrarle per posta.La  vendita  degli  spazi pubblicitari pagavano la stampa, le materie prime ed i francobolli, permettendo anche un guadagno all'associazione organizzatrice e agli utenti che, anche se infastiditi dalla pubblicità, potevano risparmiare notevolmente sul costo tariffario e sull'acquisto della carta su cui scrivere. Questi francobolli sono piuttosto rari e sono contenuti in una sezione a parte nei cataloghi.

Altri francobolli ordinari italiani del passato, classificati nei cataloghi in una ulteriore sezione particolare, ricevettero la curiosa sovrastampa B.L.P. (Buste Lettere Postali).

 

 Furono destinati a particolari oggetti postali, speciali buste con fogli aggiuntivi interni con spazi per scrivere indirizzi e messaggi, su cui erano stampati numerosi tasselli pubblicitari di aziende private, anch'essi prodotti e venduti da associazioni di mutilati e reduci di guerra in difficoltà economiche. Tutti questi francobolli non sono comuni ed hanno particolare interesse e valore se ancora applicati alle buste che affrancarono.

 

Francobolli per gli enti semistatali

Per  l'Italia  sono  complessivamente meno di 80 francobolli speciali suddivisi in 13 emissioni diverse che nacquero nel 1924  per affrancare la posta di 13 enti del parastato a cui era stata autorizzata la gratuità della posta e che quindi ricevevano senza pagare questi francobolli per la loro corrispondenza ufficiale

. Alcuni hanno valore ingente sia nuovi sia usati ed hanno anche grande interesse storico postale se ancora sulle buste intestate degli enti speditori. Alcune pagine apposite nei cataloghi li descrivono e li classificano.

Francobolli locali

Sono francobolli prodotti in specialissime occasioni (guerre, occupazioni, situazioni politiche provvisorie ecc.) per servire la posta di piccole aree su autorizzazioni locali e non centrali.

In alcuni casi non si tratta di francobolli nel senso stretto della parola in quanto non nacquero per decreto di stato e su autorizzazione del governo, ma soltanto di etichette nate su autorizzazioni degli amministratori locali, soprattutto militari, che però essendo servite realmente alla posta sono considerate come francobolli. Per l'Italia sono pochi e trattati a parte. In molte nazioni queste emissioni particolari sono invece numerose ed importanti.

Francobolli frazionati

In realtà non sono un tipo di francobolli ma una piccola categoria filatelica di grande interesse e valore in quanto si tratta di francobolli di qualsiasi tipo applicati alle corrispondenze dopo essere stati tagliati in due o più parti: soprattutto a metà, per uno dei due lati o diagonalmente.

Questa possibilità fu tollerata dalle autorità postali in momenti di emergenza e di carenza di forniture di francobolli specialmente ai primordi della filatelia o in periodi bellici. Secondo quest'uso i francobolli tagliati e applicati a metà o a un terzo sulle corrispondenze valevano la metà, o un terzo, del valore facciale.

Nel lontano passato alcuni esemplari furono tagliati anche in molte parti (4/6) perfino dagli ufficiali postali che non disponevano di esemplari adatti e quindi passarono per posta regolarmente per la frazione di valore che rappresentavano.

Durante il periodo del regno alcune tariffe contenenti anche frazioni di centesimi ebbero necessità di francobolli inesistenti o mancanti; in conseguenza anche francobolli di taglio minimo ebbero la tolleranza del frazionamento per rispettare le tariffazioni. Esistono ovviamente altri casi occasionali, tollerati e non tollerati, che permettono di realizzare collezioni di grande valore e pregio. I cataloghi pur non trattando la materia in una sezione a parte, citano e classificano i frazionati più importanti e noti. Il frazionamento fu però sempre impedito per legge in quanto permetteva la ricostruzione di francobolli interi accostando parti non colpite dagli annulli postali di francobolli già utilizzati e fu solo tollerato in particolari occasioni.

Francobolli di posta aerea

Sono francobolli di servizio che servivano in passato nel nostro paese e ancora in qualche nazione oggi a pagare la sovrattassa aerea oltre l'affrancatura normale.  

Hanno diciture apposite (posta aerea) stampate o sovrastampate. I cataloghi normalmente li considerano in sezioni a parte. Ebbero grande importanza nel passato quando il volo era più difficile e non costituiva la normalità dei trasporto postale sulla media e lunga distanza come oggi.

L'impiego di questi francobolli era obbligatorio sulle corrispondenze affidate al servizio postale aereo e proibito sulle corrispondenze trasportate per via di superficie. Con l'incremento dei voli e dei trasporti aerei in Italia non vengono più prodotti francobolli per questo servizio dal 1973 e le ultime sovrattasse aeree ancora in uso sono pagate con francobolli normali.

Per le lettere nella maggior parte delle nazioni del mondo la posta aerea oggi è stata sostituita dal servizio prioritario. La celerità del trasporto postale viene oggi ottenuta col servizio aereo notturno commerciale (per l'interno) e con voli passeggeri di linea (per l'estero).

L'Italia ha un glorioso passato nel trasporto postale aereo: fu la prima nazione al mondo che emise francobolli di posta aerea, nel 1917, e produsse francobolli famosi per alcuni voli speciali e raids aerei che tracciarono la storia del volo mondiale. Alcune nazioni anche filatelicamente avanzate (per esempio la Francia) producono ancora francobolli per il servizio aereo, ma il loro impiego non è più obbligatorio e rimane del tutto formale e rappresentativo: anzi, l'Unione postale universale oggi sconsiglia di produrre francobolli per servizi particolari.

Francobolli per espresso

Anche questi sono francobolli di servizio che nel tempo sono serviti per ottenere un servizio postale accelerato di viaggio e di consegna e sono contenuti nei cataloghi in sezioni apposite.

In Italia nacquero nel 1903 dopo che l'istituto dell'espresso, cioè della consegna accelerata con un apposito fattorino, fu istituito (1890) e sperimentato.

Il sistema bene o male resse per molti decenni in Italia (circa fino al 1980) e altrove ma oggi in quasi tutto il mondo l'istituto dell'espresso se non già eliminato è in disuso per l'avvento di altri tipi di spedizioni celeri (postacelere, prioritario) a tariffe particolari, in genere molto più elevate di quelle ordinarie.-

 

In Italia anche se non esistono più emissioni di francobolli per espresso dal 1976 la tariffa dell'espresso è ancora contemplata nel tariffario attuale ma la sua applicazione è praticamente sconsigliata dalle poste stesse.

Francobolli per la posta pneumatica

Sono francobolli di servizio creati per richiedere una accelerazione iniziale delle corrispondenze in alcune città in cui esisteva un sistema di tubi alimentati con aria compressa in cui venivano immessi e spinti velocemente bossoli in cui erano inserite le corrispondenze così affrancate.

Il sistema permetteva di concentrare le corrispondenze imbucate o avviate agli sportelli postali nel centro di avviamento postale cittadino che ne garantisse l'immediata partenza (in genere gli uffici postali delle stazioni ferroviarie).

 

Il servizio di posta pneumatica esistette in Italia dal 1913 solo in tre città, Napoli, Roma e Milano e richiedeva un sovrapprezzo oltre l'affrancatura ordinaria, assolto con questi francobolli appositamente emessi. La posta pneumatica rimase in uso fino a circa il 1970 ed i francobolli italiani emessi per pagare l'addizionale sono poco più di 20, tutti di grande interesse collezionistico e di buon valore economico. Sono contenuti in una sezione particolare nei cataloghi.