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Evangelista
TORRICELLI
( 1608 – 1647 )
E.Torricelli con uno dei barometri da Lui costruiti
Anche se non fu uno dei più grandi scienziati italiani del
1600, Evangelista Torricelli è ricordato in tutto il
mondo per i suoi studi matematici e fisici che portarono all’invenzione
del Barometro, strumento senza il quale
la meteorologia, scienza che si occupa dell’atmosfera
terrestre, del clima e delle previsoni del tempo, non
avrebbe potuto fare i suoi primi passi.
Nacque a Faenza nel 1608, città dove ebbe la sua prima
educazione dai Padri Gesuiti, ma dopo pochi anni si
trasferì a Roma per migliorare la qualità dei dei suoi
studi scientifici che aveva intrapreso ed in cui emergeva. La
sua fama di studioso fu coronata nel 1641, a 33 anni, quando
fu chiamato ad Arcetri come assistente di Galileo
Galilei, ormai anziano, per aiutarlo a scrivere le sue
ultime opere e per collaborare alle sue ricerche. Alla morte
di Galileo, avvenuta nel 1642, fu nominato dal Granduca di
Toscana erede del Maestro e a lui fu affidato
l’insegnamento della matematica e del disegno delle
fortificazioni all’Accademia del disegno in Firenze. A spese
del Granduca pubblicò un volume di studi intitolato “L’Opera
Geometrica” che contiene tutti i suoi studi sul
moto, con le conclusioni raggiunte sulla materia insieme a
Galileo, e le sue ricerche sulla geometria, applicando
il metodo proposto da un altro scienziato dell’epoca, B.
Cavalieri, con la logica e la sperimentazione. Questo suo
scritto è purtroppo l’unico rimastoci perché morì
giovane nel 1647, a soli 39 anni, e non ebbe il tempo per
scrivere le relazioni sul suo lavoro di ricercatore. Anche i
suoi appunti prevalentemente rivolti alla matematica,
al moto e all’ottica con la descrizione dei sistemi
sperimentali che prediligeva, sono andati perduti. Ebbe fama
europea a partire dal 1643, dopo aver inviato ad uno
scienziato francese alcuni risultati delle sue ricerche
matematiche che ebbe l’onore di esser ampiamente divulgata
fra i matematici e gli ingegneri dell’ epoca. La sua
scoperta più nota è però relativa allo studio della
teoria della pressione atmosferica con la quale, misurando il
peso dell’aria secondo le idee di Galileo, dette origine
all’invenzione del Barometro.
Per rendere noto il procedere del suo lavoro, tenne numerose
conferenze, o meglio
Lezioni, all’Accademia delle Crusca in Firenze, e compì
il famoso esperimento,
detto dell’”argento vivo”, a cui è legata la sua
fama. Prese a questo scopo del
mercurio, l’unico metallo liquido, un vaso ed un lungo
tubo di vetro chiuso ad una
estremità, riempì il vaso ed il tubo di mercurio,
capovolse il tubo di vetro e immerse
l’estremità aperta nel mercurio contenuto nel vaso,
attese qualche istante per
stabilizzare i livelli e misurò l’altezza del liquido nel
tubo.
L’altezza della colonna di mercurio raggiunse i 760 mm.e
da quel momento,
rielaborando l’esperimento ed effettuando molte
misurazioni in luoghi diversi, si
potè affermare che la pressione atmosferica aveva un peso
variabile in relazione
all’altezza del luogo in cui si effettuava la misura. Da
quel momento si stabilì che la
pressione atmosferica equivale al peso di una colonna di
mercurio alta 760 mm. al
livello del mare e questa unità di misura prese il nome di
“Atmosfera”.
La settecentosessantesima parte di 1 atmosfera è stata
chiamata “Torr” in onore di
E. Torricelli. Grazie a questo scienziato oggi tutti sanno
quando devono uscire con
l’ombrello e quando lasciarlo a casa
Esperimento
dell'argento vivo