Camillo
GOLGI
Premio Nobel
per la Medicina 1906
( 1843 – 1926 )
Cellule nervose evidenziate
dalla Reazione nera di C. Golgi"
Camillo Golgi fu uno dei maggiori studiosi del cervello e
delle strutture nervose dell’uomo che la storia della scienza
possa vantare. Il suo lavoro di ricerca e di sperimentazione
sulle cellule nervose, svolto completamente in Italia, gli
fece ottenere il premio Nobel per la Medicina nel 1906 e
molti metodi d’analisi sui tessuti nervosi umani da Lui
inventati sono tuttora utilizzati dalla ricerca medica
moderna.
Nacque a Corteno, nei pressi di Brescia, nel 1843 da
famiglia già introdotta nel campo medico, e fu spinto dal padre a
frequentare l’Università di Pavia, dove si laureò nel
1865 in medicina alla scuola di famosi medici dell’epoca. Dopo la
laurea si impiegò all’Ospedale di San Matteo in Pavia ma
ebbe frequenti contatti anche con la Clinica
Neuropsichiatrica diretta da Cesare Lombroso grande
specialista delle malattie mentali e famoso antropologo italiano.
A causa di una non felice situazione economica fu però
costretto ad abbandonare l’ospedale di Pavia e l’incarico di
docente di Microscopia per trasferirsi all’Ospedale degli
Incurabili di Abbiategrasso nei pressi di Milano, dove nella
sua modesta abitazione, convinto che le malattie mentali
avessero un’origine fisiologica, realizzò un piccolo ma
efficientissimo laboratorio in cui iniziò a studiare le
cellule cerebrali e la struttura dei neuroni. Proprio in questo
laboratorio iniziò a mettere a punto una tecnica
microspsopica per analizzare le cellule nervose e pose le basi per la sua
maggiore scoperta : “la reazione nera”, una reazione che
permetteva di evidenziare interamente le singole cellule
nervose per controllarne l’efficienza e la funzionalità.
Questa scoperta fu comunicata nel 1873 sulla Gazzetta Medica
Italiana Lombarda ma passò quasi inosservata, così come
molte altre tecniche utilizzate dal Golgi sul cervelletto e sul
sistema olfattivo. Nel 1875 fu incaricato del corso di
Microsopia all’Università di Pavia e nel 1879 vinse il concorso
per la cattedra di Anatomia all’Università di Siena che
però lasciò l’anno dopo per tornare a Pavia come titolare della
cattedra di Istologia e poi di Patologia generale. Soltanto
dopo il 1880 il suo lavoro e le sue pubblicazioni scientifiche
iniziarono ad esser note e dal 1885 le sue tecniche
raggiunsero i centri di medicina e di ricerca neurologica d’Europa.
Grazie alla “Reazione nera”, nei decenni successivi l’anatomia
del cervello e dei tessuti nervosi permise a numerosi
altri ricercatori di effettuare le maggiori scoperte sul
sistema nervoso umano.
Nel 1906 il riconoscimento dei suoi studi sfociò nell’assegnazione
del Premio
Nobel per la Medicina ottenuto insieme ad un altro famoso
ricercatore
spagnolo che si occupava dello stesso settore, Santiago
Ramon y Cajal.
Fondò e diresse l’Istituto sieroterapico e vaccinogeno
della provincia di
Pavia, fu nominato Rettore dell’Università di questa
città, carica che resse per
molti anni, ed ottenne anche la nomina a Senatore del Regno
d’Italia.
Morì a Pavia nel 1926 dove aveva quasi sempre vissuto e
lavorato.
Nell’intervallo tra le due guerre mondiali, l’espansione
del suo lavoro trovò
un limite invalicabile nei sistemi di microscopia,
insufficienti per le
dimensioni delle cellule nervose ma, dopo il 1950, con l’introduzione
del
Microscopio Elettronico, le sue tecniche furono riprese da
numerosi
laboratori di ricerca e le neuroscienze trovarono nuovo
vigore e nuovo spazio
d’indagine. Per il suo grande lavoro una piccola ma
complessa area
cellulare fu denominata “apparato del Golgi”, mentre,
contrariamente ad altre
tecniche microscopiche del passato, la “reazione nera”
non ha trovato ancora
oggi alternative migliori.
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