Il viaggio di Marco Polo
Xilografia del 1477 della
Prima edizione de
« Il Milione »
Fu un grande viaggiatore, un ardito esploratore, e forse anche il grande suggeritore di Cristoforo Colombo che
oltre 200 anni più tardi volle raggiungere la favolosa Cina, la terra scoperta appunto da Marco Polo,
dirigendosi per mare ad ovest piuttosto che ad est. Nato a Venezia o a Curzola nel 1254 crebbe a Venezia in
ambiente mercantile che prediligeva gli scambi di merci e di cultura verso il vicino oriente. Iniziò a viaggiare
al seguito del padre Niccolò e dello zio Matteo in medioriente e con loro, nominati ambasciatori del pontefice
Gregorio XI, ancora giovanissimo, tra il 1271 ed il 1275, raggiunse, viaggiando in carovane, seguendo strade
antiche e sconosciute agli occidentali, la corte del Khan Qubilay, sovrano di Khambalik (l'attuale Pechino)
capitale dell'antica Cina. In questo viaggio attraversando la Persia e la Mongolia ripercorse quell'antica strada
denominata oggi la Via della Seta, che fin dall'età romana, aveva permesso all'occidente di conoscere
attraverso gli scambi commerciali che si verificavano tra Costantinopoli e Berutti (l'attuale Beiruth) ove le
civiltà si incontravano, l'esistenza di un altro mondo civilizzato. La lontana civiltà orientale era allora nota
sopratutto per l'arrivo di stoffe, seta e carta ma mai nessun occidentale era andato oltre la Persia tornando
indietro per raccontare la sua esperienza. Marco Polo fu affascinato dalla civiltà cinese e approfittando
dell'incarico Pontificio, ma anche per la sua cultura ed abilità, ottenne di
poter restare a lungo in quella terra per conoscerne abitudini e società.
Restò alla Corte di Qubilay Khan 17 anni, adattandosi alla diversa cultura
e alla lingua cinese, ottenendo non solo la stima delle gerarchie locali ma
anche incarichi di prestigio e di fiducia. Per il Khan fu ambasciatore in
Tibet, in Birmania, in Yunnan e in altri luoghi nonchè consigliere
personale della sua corte. Lasciò Pechino per tornare a Venezia nel 1295
per mare, costeggiando la Cina e Sumatra, at traversando l'oceano
indiano, per poi percorrere in carovana la Persia e l'Asia Minore.
Malgrado il desiderio di tornare in Cina, non ci riuscì più, anzi,
coinvolto nel 1296 (o 1298) nella battaglia di Curzola tra Veneziani e
Genovesi, fu preso prigioniero e condotto in catene a Genova.
Ebbe come compagno di cella un certo Rustichello che, sull'onda dei
racconti di Marco Polo sull'oriente e la lontana Cina, scrisse in francese
sotto dettatura, un ponderoso libro dal titolo "Livre des merveilles du
monde" che, tradotto poi in lingua italiana volgare, prese come titolo
"Il Milione" (da Emilione, appellativo della famiglia Polo).L'opera lo rese
celebre in tutto il mondo perchè fu per lungo tempo la più importante
fonte di notizie sull'Asia orientale e permise ad altri di avviare sempre più
fitti scambi commerciali con l'estremo oriente.
Liberato nel 1299, ritornò a Venezia dove visse e morì (1324).
Marco Polo fu l'uomo che, nel 1200, aprì la strada ai
traffici mercantili, alla cultura e alla conoscenza tra
l'Europa e l'estremo Oriente, viaggiando per via di
terra verso est, quando il mondo allora conosciuto era
ancora piatto e non conosceva le Americhe.
7° centenario della nascita di
MARCO POLO
( 1254 – 1324 )
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