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Sassuolo: una scelta coraggiosa?

No, un'esperienza proficua e gratificante


di Gianluigi Giacobazzi

Finalmente, con l'autonomia, la scuola primaria può scegliere strumenti, mezzi e metodologie che aprono nuovi scenari per l'insegnamento-apprendimento in un quadro di rapporti sociali che vedono i bambini protagonisti della loro formazione. E proprio in questo senso si è mossa la Direzione didattica del 2' circolo di Sassuolo MO che con Gian Luigi Giacobazzi. dirigente .scolastico. e alcuni rappresentanti degli insegnanti, nell'estate 2000 hanno preso contatto con i] presidente Piero Macrelli ed altri esperti della Federazione.

Insieme hanno programmato un corso di aggiornamento per fornire agli insegnanti dell'Istituto una prima alfabetizzazione sulla filatelia vista come strumento didattico. Il corso, rivolto a 35 docenti, si è tenuto a settembre nella sede della Direzione didattica, con risultati veramente apprezzabili. Gli insegnanti si sono sentiti professionalmente arricchiti e hanno ritenuto che la filatelia potesse divenire uno strumento importantissimo nell'azione didattica in quanto molto motivante e veicolo di maggiore conoscenza della storia di popoli e nazioni diverse e nello sviluppo di tematiche che interessano in modo particolare i bambini della scuola elementare.

Si è così giunti alla stesura del progetto "filatelia nella scuola" come attività sistematica nell'ambito del POF. il piano di offerta formativa, che vede coinvolti circa 350 bambini delle classi 3°, 4°, 5° Con l'aiuto finanziario di ditte e banche locali che hanno creduto nella validità del progetto, abbiamo fornito ciascun alunno di un kit comprendente album, lente, pinzette, odontometro e filigranoscopio e abbiamo potuto acquistare altri strumenti:

lampada di Wood. taglierina, classificatori, fogli, cataloghi, tariffari. riviste, come dotazione delle varie classi. Altro materiale è stato donato dalla Federazione e da aziende filateliche.


Fin dall'inizio il lavoro dell'insegnante è stato molto semplificato non solo dall'entusiasmo mostrato dai bambini. ma anche dal coinvolgimento interessato e partecipe dei genitori. La cosa che più ci ha sorpreso positivamente è stato l'intensificarsi dei rapporti interpersonali non solo fra i bambini della stessa classe, ma di classi diverse. Lo scambio, il confronto, la ricerca hanno contribuito a migliorare la convivenza nella collettività.

Da anni la nostra scuola ha fatto dell'educazione interculturale un punto fermo dal quale partire nell'azione educativa e didattica e la filatelia ha contribuito in modo davvero sorprendente a favorire l'integrazione dei bambini stranieri che portano a scuola i bellissimi francobolli dei loro paesi d'origine.

Nelle classi sono già state svolte alcune tematiche: la storia della posta, i! Natale, Sassuolo capitale della ceramica ed altre sono in realizzazione. Sembra incredibile come il francobollo, oltre a favorire l'osservazione e la classificazione sia anche un mezzo importantissimo per l'unitarietà dell'insegnamento. Le conoscenze che scaturiscono dall'osservazione del francobollo si riferiscono a più discipline, dunque il lavoro collegiale degli insegnanti è talmente favorito che i docenti si trovano a lavorare facilmente insieme per la completezza dell'informazione che non è mai settaria ma, come dimostra quest'esperienza. nella scuola ha strettissimi legami fra le varie materie d'insegnamento.

"Il francobollo per la didattica" ha permesso, anche nell'area logicomatematica, di sperimentare metodologie nuove e interessanti nella formulazione, risoluzione e decodifica di situazioni problematiche che vedono i bambini molto facilitati nei processi cognitivi grazie alla possibilità di manipolare l'oggetto del problema (valore facciale del francobollo, euro, tariffario, peso della corrispondenza).  

Un'altra occasione importante è stata la Giornata della filatelia, che ha visto la partecipazione e l'interesse non solo di bambini, genitori, insegnanti, ma dei sassuolesi che hanno visitato la mostra e apprezzato il lavoro svolto dalla scuola.

Infine non dimentichiamo il carattere ludico di questa esperienza. I genitori riferiscono agli insegnanti che la scuola ha saputo innescare una passione che coinvolge i figli anche fuori della scuola, perché utilizzano parte del loro tempo libero a cercare francobolli, classificarli e cercare amici per scambi e confronti. La scuola come istituzione non ha certo il compito di formare futuri filatelisti. ma di servirsi di uno strumento importante come il francobollo, testimone della storia, per migliorare il processo educativo di insegnamento-apprendimento.

Una segnalazione di Gian Luigi Giacobazzi.

Elias Canotti, premio Nobel per la letteratura 1981, nella sua autobiografia "La lingua salvata ' ", racconta come la sua collezione di francobolli lo avesse aiuto ad imparare la geografia all'età di 8 anni (siamo nel 1912).

C'era un altro mezzo per imparare a conoscere i vari Paesi: la mia collezione di francobolli. Qui non si trattava più soltanto dell'Europa, ma del mondo intero, e in questo la parte del leone la facevano le colonie inglesi. Anche l'album dove si raccoglievano i francobolli era un regalo del papa; quando lo ricevetti c'era già attaccato un francobollo in ogni pagina, in alto a sinistra.

In quel periodo si faceva un gran parlare di piroscafi e di paesi lontani. Robinson Crusoe, Sinbad il marinaio e i viaggi di Gulliver erano le mie storie predilette, alle quali si adattavano i francobolli con le loro bellissime immagini. Il francobollo delle isole Mauritius, che aveva allora un grandissimo pregio del quale non comprendevo bene il perché, era già riprodotto nell'album e quando facevo gli scambi con qualche compagno, la prima domanda che mi rivolgevano era: "Hai un Mauritius da scambiare?". La domanda era sempre molto seria, spesso la facevo anch'io.