La VITE
ed il VINO
Il vino è una bevanda alcolica derivata da una antichissima
e tradizionale lavorazione dall’uva, il frutto
della vite vinifera, pianta tipica dell’area mediterranea,
presente in tutte le regioni d’Italia, in cui vengono
prodotte numerose varietà di vini che hanno reso il nostro
paese noto su tutte le tavole e a tutti buongustai
del mondo. Da qualche anno il vino è anche prodotto in
altri continenti, come le Americhe (Stati Uniti,
Argentina, Cile, Brasile ecc.), e l’Oceania (Australia e
Nuova Zelanda) ove gli immigrati italiani nei
decenni scorsi hanno trapiantato la vite e l’antica
cultura del vino. La letteratura giunta fino a noi dalla
notte dei tempi ci racconta anche che fin dall’epoca
etrusca, greca e romana, il vino era conosciuto e ad
alcune loro divinità, come Bacco e Dioniso, si dava l’onere
di proteggere la coltivazione della vite, il
raccolto e la produzione del vino. Col nome di Vino si
definisce un liquido alcolico prodotto
esclusivamente dalla fermentazione naturale dell’uva
matura o leggermente appassita, pigiata e frantumata
all’interno di tini aperti, così trasformata in “mosto”,
un liquido acquoso misto ai detriti di grappoli d’uva,
che per effetto di lieviti (saccaromiceti) fermenta e viene
trasformato in vino. La fermentazione è un
fenomeno naturale durante il quale il mosto “bolle” per
circa 10 giorni, produce grandi quantità di un gas
(anidride carbonica) e che trasforma la forte quantità di
zucchero contenuto nell’uva (dal 15 al 25%) in
alcool. Finita la bollitura il liquido viene separato dai
residui dei grappoli e degli acini e riposto in grandi
botti per completare la fermentazione e per maturare, ossia
per spogliarsi delle particelle ancora sospese
nel liquido. Il vino, ormai divenuto limpido e gustoso,
viene quindi trasferito in altre botti per
l’invecchiamento e dopo alcuni mesi o anni viene travasato
in contenitiori più piccoli come damigiane,
fiaschi e bottiglie per esser commercializzato. In relazione
alle caratteristiche della terra e dei vitigni, i vini
hanno diversi colori, aromi, profumi, corposità,
trasparenza e gusto, e possono liberare gas profumati
sotto forma di bollicine. Grazie a queste caratteristiche
ogni vino assume un proprio nome, protetto dalla
legge, ha proprie caratteristiche di lavorazione, di gusto e
di pregio, è più o meno costoso e, in relazione
alle preferenze dei consumatori, viene richiesto dalle
tavole di tutto il mondo. Infine la distillazione dei
mosti e dei loro residui produce un liquido fortemente
alcolico, denominato “grappa”, che con l’addizione
di estratti naturali è alla base di numerosi liquori,
mentre con altre lavorazioni si ottengono alcuni prodotti
utili ad altri settori alimentari (p.es. alla pasticceria).
La produzione del vino e dei suoi derivati in quantità e di
grande qualità sottintende un enorme lavoro artigianale,
industriale e commerciale che nel corso dei secoli ha
prodotto in Italia e altrove non solo professionalità e
ricchezza, ma anche una cultura ed una civiltà che solo le
comunità avanzate possiedono e tramandano. L’uomo che
beve vino in quantità moderate, che lo apprezza e ne
distingue le caratteristiche è certamente un uomo colto, ma
deve limitarsi a consumare piccole quantità, perché,
quantità eccessive producano ebbrezza, disturbi delle
capacità intellettive e perfino gravi malattie.
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