Mostra a Palazzo Montecitorio, Sala della Lupa, dal 29
marzo al 5 aprile 2011.
La mostra narra il compimento dell’Unità italiana e la
formazione del Regno d’Italia, avvenuti centocinquant’anni orsono. Inizia
con un prologo, che dall’età napoleonica racconta le vicende che precedettero
l’Unità; narra poi con particolare attenzione gli avvenimenti del biennio
1859-1861, per concludersi con un epilogo che descrive il compimento dell’Unità
negli anni seguenti sino all’Italia nella nuova Europa di oggi.
Queste vicende formano una storia appassionante che può
essere raccontata da diversi punti di vista. La mostra propone quello,
certamente inusuale ma senz’altro non marginale, del mondo della posta, che in
quegli anni godette di una centralità sociale tale da permettere un equilibrato
racconto degli avvenimenti solo con essa, nonché dell’epistolografia e –
seguendo un neologismo – della filografia, ovvero lo studio dei testi e degli
aspetti estrinseci dei reperti comunicazionali.
La storia postale è un nuovo, fecondo metodo d’approccio che
collega fra loro diverse discipline storiche nonché il collezionismo filatelico.
Con quest’ultimo, cioè con il materiale che competenti ed appassionati
collezionisti hanno sottratto all’ingiuria del tempo, è allestita la mostra. La
scelta dei reperti tiene conto dell’illustrazione del soggetto, dell’organicità
della narrazione e del fascino filatelico, cioè della rarità e dell’importanza
del materiale esposto.
Orari. L'inaugurazione
della mostra (solo su invito) avverrà il 29 marzo alle ore 12. Gli orari di
apertura al pubblico saranno i seguenti: martedì 29 marzo: ore 14-19; da
mercoledì 30 a venerdì 1° aprile: 10-19; sabato 2 aprile: 10-14; da domenica 3
aprile a martedì 5 aprile: 10-19. L'ingresso sarà sempre possibile sino a
mezzora prima della chiusura.
|
|
Piano della mostra.
La mostra si
articola in 60 pannelli in cui si sviluppano 47 capitoli. Eccoli:
1. L’Italia, l’Europa e la posta nell’età moderna I
L’Italia, l’Europa e la posta nell’età moderna II
2. L’Italia nel 1795
3. Il triennio repubblicano
4. L’Italia napoleonica
5. L’Italia del Congresso di Vienna
6. I primi moti rivoluzionari
7. La primavera dei popoli
8. La prima guerra d’indipendenza
9. La Repubblica romana
10. La Repubblica veneta
11. La nuova rivoluzione postale
12. E la nuova rivoluzione telegrafica
13. Il decennio di preparazione e la guerra di Crimea
14. La seconda guerra d’indipendenza
15. La seconda guerra d’indipendenza: gli italiani e gli austriaci
16. La seconda guerra d’indipendenza: i francesi
17. La liberazione della Lombardia
18. L’Oltrepò mantovano
19. Le vicende dell’Oltreappennino modenese
20. Le vicende del Cisappennino modenese
21. Il governo provvisorio di Modena
22. Le vicende di Parma
23. Il governo provvisorio di Parma
24. Le vicende delle Romagne
25. Le vicende della Toscana
26. Il governo provvisorio di Toscana
27. I 3 lire di Toscana
28. La cessione della Savoia e di Nizza con Monaco
29. L’impresa dei Mille: la Sicilia
30. L’impresa dei Mille: il Napoletano
31. La Trinacria e la Crocetta
32. La liberazione delle Marche, dell’Umbria e della Sabina pontificie
33. I Cacciatori del Tevere verso Roma
34. Le provincie napoletane
35. 17 marzo 1861: il Regno d’Italia
36. L’avvio del nuovo Regno
37. La nascita delle Poste italiane
38. Cronologia dei francobolli dell’Unità
39. L’Italia fuori dai confini
40. La via di Svizzera
41. Firenze capitale
42. Il compimento dell’Unità: Venezia e Mantova
43. Il tentativo garibaldino per Roma
44. Il compimento dell’Unità: Roma
45. Il compimento dell’Unità: Venezia Tridentina, Venezia Giulia, Zara
46. Epilogo. La Repubblica, le perdite territoriali, l’Europa
47. L’oltrevita filatelica del magnifico biennio
Ogni capitolo è completo di testo esplicativo e di lettere ed altri documenti
che lo illustrano.
|
Alcuni degli oggetti in mostraImpossibile descriverli
anche solo sommariamente: si tratta di quasi un migliaio di oggetti prestati da
diversi collezionisti privati e da Enti pubblici. Due segnalazioni per tutte.
Governo provvisorio di Toscana
Per la prima volta nella storia della filatelia saranno esposte a fianco e
contemporaneamente le uniche due buste conosciute con il francobollo da 3
lire del governo provvisorio di Toscana: una appartenuta al banchiere
Rotschild ed ora di proprietà dell’Archivio storico Bolaffi, l’altra già della
collezione di Re Farouk d’Egitto ed ora presso una collezione privata.
L'intervento francese del 1859
L’accordo segreto di Plombières fra Napoleone III e Cavour segnò il trionfo
della politica cavouriana ed assicurò l’alleanza francese al Piemonte in una
prossima guerra difensiva contro l’Austria. Nel marzo 1859 i venti di guerra
ormai soffiavano; in Piemonte giungevano volontari da molte parti d’Italia; la
mobilitazione indusse l’Austria ad inviare il 23 aprile un ultimatum al regno di
Sardegna, che lo respinse; il 26 l’Austria dichiarò guerra ed il 29 gli
imperiali varcarono il Ticino, che segnava il confine. Napoleone III, che si
trovava a Parigi al palazzo delle Tuileries, ebbe la notizia per telegrafo;
l’alleanza difensiva era scattata. Prese la propria elegante carta da lettere
personale, con la 'N' sormontata dalla corona imperiale, azzurra ed oro, e vergò
interamente di proprio pugno una lettera per Vittorio Emanuele, con cui
l’informava di ordinare al proprio Comandante di far marciare l’esercito verso
l’Italia. Questa straordinaria lettera – conservatasi sempre nell’archivio
privato della famiglia reale italiana ed oggi all’Archivio di Stato di Torino
(Legato di Umberto II, 1° vers., m. 8, f. 1, sf. 3) – è quella che dà inizio
alla partecipazione francese alla guerra, e quindi alla vittoria ed alla
fondazione del Regno d’Italia. Questo il testo:
«Monsieur mon frère,
Je viens d’apprendre que les Autrichiens sont entrés le territoire de Votre
Majesté. La guerre est donc commencée. J’autorise le Maréchal Canrobert à
concourir avec les troupes de Votre Majesté à la défense de la ligne de la Dora
Baltea s’il juge la position offrant des chances sérieuses de résistance et si
ses divisions sont réunies. Néanmoins je recommande bien à Votre Majesté de
songer bien sérieusement à la défense d’Alexandrie car je crois toujours que
c’est là que se portera la principale attaque des Autrichiens. J’attends avec
impatience que mes troupes soient réunies pour aller en prendre le commandement
et vous donner une nouvelle preuve des sentiments d’amitié avec lesquels
je suis de Votre Majesté le Confrère
Napoléon.
Palais des Tuileries le 29 avril 1859.».
(Signore fratello mio, ho appena avuto notizia che gli Austriaci hanno varcato
il Ticino. La guerra è dunque cominciata. Autorizzo il Maresciallo Canrobert a
concorrere con le truppe di Sua Maestà alla difesa della linea della Dora
Baltea, se riterrà che la posizione offra possibilità realistiche di resistenza
e se le sue divisioni saranno giunte. Ad ogni modo raccomando fortemente a Sua
Maestà di pensare molto seriamente alla difesa di Alessandria perché io credo
sempre che è là che avverrà l’attacco principale degli Austriaci. Attendo con
impazienza che le mie truppe siano arrivate per andar ad assumervi il comando e
darvi una nuova prova dei sentimenti d’amicizia con i quali mi professo, di Sua
Maestà il Confratello Napoleone).
La lettera dal campo di Gerolamo Induno
Girolamo Induno fu un noto pittore risorgimentale, che dipinse molti quadri
relativi agli eventi. Suo è anche il bellissimo “La lettera dal campo”, del
1862, in cui la famiglia del militare, riunita, legge la lettera giunta dal
fronte. Il quadro è ricchissimo di simboli, ed è esso stesso diventato simbolo
della mostra, perché vi sarà esposto. E’ riprodotto nella copertina del libretto
che Poste Italiane emette per il francobollo commemorativo dell’evento.
Enrico Tazzoli: le lettere col sangue.
E' il 1852. Cospiratori patrioti a Mantova vengono arrestati dall'Austria,
torturati e poi impiccati: sono i "martiri di Belfiore", per cui l'Italia ha
emesso un francobollo commemorativo nel 1952.
Fra questi vi era il sacerdote don Enrico Tazzoli. Quando fu arrestato e
torturato, dalla galera riuscì a comunicare con la famiglia, inviando messaggi
scritti con il proprio sangue sulle bende che gli avevano avvolto le ferite,
nascosta assieme alla biancheria sporca che inviava a casa.
Queste "lettere" così eccezionali, che documentano epistograficamente un tragico
episodio della lotta risorgimentale italiana, sono sempre state conservate con
cura e rispetto dagli eredi, e sono esposte nella mostra.
|
Le uniche due lettere note con il 3L del Governo
provvisorio di Toscana:
quella ex Rotschild (in alto)
e quella ex Farouk.
Le due pagine della lettera scritta da Napoleone III
il 29 aprile 1859, con
cui informava Vittorio Emanuele II di
aver dato l'ordine al proprio Comandante
di far
marciare
l’esercito verso l’Italia.
|
Sotto l’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica
Organizzazione
Camera dei Deputati
Federazione fra le Società Filateliche Italiane
Gruppo parlamentari amici della filatelia
con
Poste Italiane
Curatore scientifico ed organizzativo
Bruno Crevato-Selvaggi
Hanno collaborato
Biblioteca comunale Francesco Selmi, Vignola MO
Istituto di studi storici postali, Prato
Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, Trieste
Poste Italiane
Bolaffi SpA
Enrico Bertazzoli
Michele Caso
Diego Carraro
Marco Occhipinti
Armando Serra
Valerio Sometti
Mario Zanaria
Francobollo
Il francobollo commemorativo dell’evento, emesso il 29 marzo, riporta il 15c.
“italiano” del 1863: il primo francobollo in cui compare per esteso la parola
“italiano”, a suggello della raggiunta Unità.
|
|